5 Commenti

Non è solo un fenomeno italiano. Anche all’estero il “catering” (sia esso esterno come i Cerea oppure interni come, ad esempio, quello di un Mandarin Oriental che organizza eventi in house) sono la parte più lucrativa del business della ristorazione.

Credo anche perché i margini possono essere enormi. E perché non esistono i “foodies”, nei catering. Solo la fame animale degli arraffa-tutto ai buffet (anche quelli di lusso).

Quindi anche cucine mediocri (tout-court o in relazione alla cucina normale, se pensiamo ai Cerea ok tutto bene il catering ma hanno un tre stelle, quindi differenze ce ne sono nel mangiare in uno o nell’altro, ovviamente) vengono accettate dai commensali e committenti. E - ricordiamoci- non ci sono critici gastronomici che giudicano una maionese industriale o un prodotto di terza categoria nei catering…

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Assolutamente, poi immagino che il mercato dei matrimoni sia fiorente anche in quel caso.

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Matrimoni si, ma eventi di impresa (inclusi quelli gastronomici) sono una grande fetta di questa categoria alla quale, stranamente, non si applicano i parametri “foodie” e “gastronomici”, tra canapè traballanti, salse improbabili e risi scotti :)

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spesso si mangia meglio agli eventi così che ai matrimoni...

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Eh si! È un tema davvero interessante la mancanza di interesse dei “foodie” per i catering. Eppure molti di loro (specie quelli che di lavoro fanno altro) sono spesso a mangiare a questi eventi non gastronomici, però non se ne parla mai

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