Non è solo un fenomeno italiano. Anche all’estero il “catering” (sia esso esterno come i Cerea oppure interni come, ad esempio, quello di un Mandarin Oriental che organizza eventi in house) sono la parte più lucrativa del business della ristorazione.
Credo anche perché i margini possono essere enormi. E perché non esistono i “foodies”, nei catering. Solo la fame animale degli arraffa-tutto ai buffet (anche quelli di lusso).
Quindi anche cucine mediocri (tout-court o in relazione alla cucina normale, se pensiamo ai Cerea ok tutto bene il catering ma hanno un tre stelle, quindi differenze ce ne sono nel mangiare in uno o nell’altro, ovviamente) vengono accettate dai commensali e committenti. E - ricordiamoci- non ci sono critici gastronomici che giudicano una maionese industriale o un prodotto di terza categoria nei catering…
Matrimoni si, ma eventi di impresa (inclusi quelli gastronomici) sono una grande fetta di questa categoria alla quale, stranamente, non si applicano i parametri “foodie” e “gastronomici”, tra canapè traballanti, salse improbabili e risi scotti :)
Eh si! È un tema davvero interessante la mancanza di interesse dei “foodie” per i catering. Eppure molti di loro (specie quelli che di lavoro fanno altro) sono spesso a mangiare a questi eventi non gastronomici, però non se ne parla mai
Non è solo un fenomeno italiano. Anche all’estero il “catering” (sia esso esterno come i Cerea oppure interni come, ad esempio, quello di un Mandarin Oriental che organizza eventi in house) sono la parte più lucrativa del business della ristorazione.
Credo anche perché i margini possono essere enormi. E perché non esistono i “foodies”, nei catering. Solo la fame animale degli arraffa-tutto ai buffet (anche quelli di lusso).
Quindi anche cucine mediocri (tout-court o in relazione alla cucina normale, se pensiamo ai Cerea ok tutto bene il catering ma hanno un tre stelle, quindi differenze ce ne sono nel mangiare in uno o nell’altro, ovviamente) vengono accettate dai commensali e committenti. E - ricordiamoci- non ci sono critici gastronomici che giudicano una maionese industriale o un prodotto di terza categoria nei catering…
Assolutamente, poi immagino che il mercato dei matrimoni sia fiorente anche in quel caso.
Matrimoni si, ma eventi di impresa (inclusi quelli gastronomici) sono una grande fetta di questa categoria alla quale, stranamente, non si applicano i parametri “foodie” e “gastronomici”, tra canapè traballanti, salse improbabili e risi scotti :)
spesso si mangia meglio agli eventi così che ai matrimoni...
Eh si! È un tema davvero interessante la mancanza di interesse dei “foodie” per i catering. Eppure molti di loro (specie quelli che di lavoro fanno altro) sono spesso a mangiare a questi eventi non gastronomici, però non se ne parla mai