/ Commestìbile / #19
La prima volta che ho consumato i funghi in “modo non canonico” fu grazie al mio amico M., che mi portò quelli che aveva raccolto vicino casa sua in campagna, conservati poi sotto miele. Erano funghi autoctoni che crescevano in un determinato punto della Toscana, noti per dare “effetti divertenti”. Erano disgustosi—per via del miele—e l’esito inebriante non era stato dopotutto niente di che.
Il sommario di questa Newsletter
Perché si parla così tanto di funghi
Cioccolato e caffè ai funghi
Funghi che arredano, funghi che uccidono, funghi costosi
Tutti i link di questa newsletter
Perché si parla così tanto dei funghi
Sono da qualche tempo le star incontrastate nel mondo del cibo, delle bevande, degli stupefacenti e imperano nell’immaginario collettivo.
Le radici del successo dei funghi si rintracciano nel:
Rinnovato interesse per l’uso ricreativo di alcuni tipi di funghi, considerati allucinogeni;
Incessante ricerca di nuove materie prime vegetali, capaci di sostituire a livello nutritivo gli ingredienti meno sostenibili (vedi la carne);
Le nuove tecnologie e nuovi studi scientifici, che ci hanno permesso di conoscere sempre di più il dna dei funghi e le loro origini. Questo, in qualche modo, ci ha affascinato, facendoci sentire sempre più insignificanti.
Come probabilmente già sapete quello che rende alcuni tipi di funghi “divertenti” è la psilocibina, sostanza psichedelica presente in alcune varietà di funghi, simile all’LSD, che i funghi utilizzano per difendersi dagli insetti. Il crescente interesse nei confronti dell’uso ricreativo dei funghi degli ultimi anni è anche una conseguenza di ciò che viene chiamato Rinascimento Psichedelico:
“La riaccensione dell’interesse verso le proprietà psicoterapeutiche di una classe di farmaci che negli anni '50 e '60 furono oggetto di numerosi studi clinici, in vista di un uso terapeutico, ma che subirono un’improvvisa battuta d’arresto nei primi anni '70, quando fu proibito sia l'uso ricreazionale sia quello terapeutico di queste sostanze”
Il perché ci sia stato questo rinascimento psichedelico sembra a mio parere abbastanza semplice: quando società e capitalismo sono in crisi, ci si rivolge a pratiche capaci di farci evadere dalla realtà, a volte spirituali e, in effetti, come dice bene questo pezzo di Rivista Studio:
“La psichedelia porta allo sviluppo di un pensiero olistico, all’allentamento delle gabbie dell’ego, a volte alla loro dissoluzione, a un ritrovato senso della meraviglia”.
Se volete saperne di più sulla psichedelia in generale conviene ascoltare il podcast del giornalista Federico Di Vita, chiamato Illuminismo Psichedelico.
L’assunzione dei funghi come droga si perde nella notte dei tempi—qualcuno ritiene siano stati fondamentali per l’evoluzione umana—, ma è solo recentemente che si è tornati a parlarne in modo diffuso, grazie anche a parole e tecniche di marketing come il “microdosing”, che paradossalmente vira dalla parte opposta a quella olistica: i funghi qui sono legati alla produttività, implementando la creatività a fini lavorativi.
Drogarsi con il naturale: per lavorare, per sbloccare l’ego e per divertirsi. Abbandonate le erbe, ecco i funghi. Ma il tema vero di questa newsletter non è tanto la droga, anche se così potrebbe sembrare, ma toccare tutti i campi di questo rinnovato interesse per i funghi, che stanno diventando altro dai semplici miceti che abbiamo studiato a scuola, acquistando valori e significati sempre differenti.
Cioccolato e caffè ai funghi
Non sono la sola ad essersi interrogata sul perché i funghi siano in ogni campo del discernere ultimamente: qualche settimana fa il The Guardian ha pubblicato una riflessione al riguardo, partendo dall’assunto che nei negozi gastronomici per radical chic—dove io farei la spesa ogni giorno fossi ricca—siano pieni di derivati di funghi:
There’s sparkling cordyceps tea and chaga coffee boasting a range of health benefits, mushroom chips and even chocolate bars infused with reishi.
Recentemente anche nel podcast Morsi, di Tuorlo condotto da Margo Schachter, si è parlato di trend gastronomici veri e presunti: uno di questi trend riguardava il caffè ai funghi, che dovrebbe essere un’alternativa più sana al normale caffè, realizzato con funghi medicinali benefici per la salute. Quanto sia davvero un trend o un prodotto richiesto dal mercato, al momento, non ci è dato saperlo; io non l’ho ancora provato, ma se ne conoscete di buoni segnalatemeli su Instagram. Senza dubbio non sono ancora pervasivi sul mercato come migliaia di articoli online vorrebbero farci pensare.
Rassicuriamo tutti gli amanti dei funghi che la fascinazione per questa categoria non è certo un fenomeno esploso improvvisamente negli anni ‘20: già una decina di anni fa si gridava al miracolo quando entravano sul mercato le prime macchine per far crescere i funghi in casa e ogni tanto tornano in auge i kit di autoproduzione più semplici che si trovano su Amazon, che si regalano a Natale al collega fricchettone dell’ufficio. In più ai tempi si parlava già di fungo come “cibo alternativo più sano”, come nel caso dei funghi che sanno di carne, anzi di pollo.
Funghi che arredano, funghi che uccidono, funghi costosi
Se la fascinazione generale abbraccia tutti i campi del commestibile, perché non inglobare forme ed immaginari legati ai funghi anche nella vita privata. E allora le lampade fungo acquistano magicamente senso per case massimaliste che si rifanno a forme in voga negli anni ‘60/’70.
In questo articolo, il New York Times si interroga proprio sul design legato ai funghi:
“Mushrooms are so adaptive and diverse. They spark this sense of wonder in people, and I wanted to bring that into our home,” said Ms. Roy, 31, who runs a metal design business in Eddystone, Pa. “We’re so oversaturated with information all the time, and to be out in nature foraging for mushrooms, it gives you this sense of much-needed mystery, like you’re looking for a mythical creature.”
Ancora l’evasione, come nel caso delle droghe o di nuovi modi di impiegare una risorsa vegetale.
A Tallin si è andati ancora oltre: si usano i funghi e i batteri per dare forma a oggetti di design. Ne scrive Lavinia Martini, riportando una delle frasi dei creatori del brand, che probabilmente sblocca un altro tassello sulla fascinazione che abbiamo sui funghi e che il marketing sta sfruttando:
“È chiaro che i funghi sono molto più avanzati degli essere umani” scrivono sul loro sito “visto che vivono sulla terra da milioni di anni. Dovrebbe essere quindi naturale imparare da loro“
E poi c’è il fattore pericolo, quello che forse più di tutti ci spinge a saperne di più su ‘sti benedetti funghi, che ricordiamo possono paralizzarti, avvelenarti o ucciderti.
Questo articolo di Wired parla di un nuovo allarme sulle infezioni funginee, e delle morti associate a queste infezioni che arriverebbero anche a 3,8 milioni l’anno. Sempre su Wired si è parlato della prima infezione contratta da fungo a umano, anche se non bisogna impanicarsi, piuttosto pensate “che di tutti i milioni di funghi presenti in natura, solo poche centinaia sono in grado di infettare gli esseri umani e gli animali”.
La mente naturalmente vola al fungo killer di The Last of Us, che non solo ha ispirato un videogame e poi la serie tv della HBO, ma che esisterebbe davvero e sarebbe molto costoso. Secondo questo reportage del National Geographic si tratta dell’Ophiocordyceps sinensis, chiamato anche fungo del bruco, perché in parte fungo e in parte bruco, che costa anche 110.000 dollari al chilo, e che si trova sull’Himalaya.
Il crescente interesse per la medicina alternativa da parte dei mercati occidentali lascia prevedere inoltre che la domanda continuerà ad aumentare. Il prodotto piace a un pubblico eterogeneo: è stato venduto dalla celebrità Gwyneth Paltrow sul suo controverso sito web Goop, nonché da Info Wars del teorico della cospirazione di destra Alex Jones. Recentemente, la serie di successo della HBO The Last of Us ha puntato i riflettori sul fungo, facendolo conoscere a un nuovo pubblico.
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Tutti i link di questa newsletter
A Fungal Biologist Explains Why Mushrooms Are Everywhere in Fashion Now (Slate)
Rinascimento psichedelico, gli studi sulla psilocibina (Scienza in Rete)
Il rinascimento delle menti (Rivista Studio)
Illuminismo Psichedelico | Podcast
Funghi, il cibo degli dei. E degli uomini (Il Manifesto)
Cosa succede quando fai microdosing in base alle sostanze che usi (Vice)
A mushrooming trend: how fungi became an It food (The Guardian)
Morso by Tuorlo | Podcast
Is Mushroom Coffee Worth the Hype? An Expert’s Take (Healthline)
Ecco la prima caffettiera che produce funghi freschi in casa (FanPage)
Il Laetiporus Sulphurei, il fungo che ha un sapore simile al pollo o all’aragosta (EveryEye)
These Mushrooms Are Not for Eating (The New York Times)
La misteriosa paralisi totale causata da alcuni funghi allucinogeni (Vice)
I funghi potrebbero causare oltre 2,5 milioni di morti l’anno (Wired)
Il fungo di "The Last of Us" esiste davvero ed è molto costoso (National Geographic)
Fantastico! Questa newsletter fa il paio con quella di Per bacco! uscita qualche giorno prima. Un vero prontuario micologico tra le due 🙂